Possiamo cambiare la storia sull’inclusione nell’educazione della prima infanzia?

Il sondaggio TALIS Starting Strong ha rilevato che gli insegnanti ECEC vivono esperienze di grande stress legato al loro ambiente di lavoro e all'incapacità di aiutare i bambini più emarginati. Le restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19 e le relative limitazioni al coinvolgimento e agli stimoli sociali hanno provocato ritardi nello sviluppo dei bambini (e aumentato la necessità di un supporto individuale intensivo) e hanno ulteriormente esacerbato i livelli di stress degli insegnanti.
Uno studio ha rilevato che metà degli insegnanti bulgari hanno riferito di sentirsi poco sicuri a lavorare con bambini con disabilità, anche dopo aver ricevuto una formazione formale, il che è particolarmente problematico perché circa 5.900 bambini bulgari con bisogni educativi speciali sono iscritti a scuole dell’infanzia considerate incapaci di affrontare le loro esigenze.
Classi sovraffollate creano stress nei giovani discenti e negli insegnanti e impediscono agli educatori di fornire approcci personalizzati. Lunghe ore di lavoro con poco tempo per la programmazione aumentano la pressione sugli educatori, limitando la loro capacità di prepararsi a gestire i bisogno dei loro alunni. La mancanza di sviluppo professionale continuo impedisce agli insegnanti di costruire competenze pertinenti, conoscenze, approcci innovativi e opportunità di scambi tra pari, in breve tutto ciò che favorisce pratiche inclusive.
Gli insegnanti ECEC hanno un ruolo cruciale da giocare nell’inclusione significativa, ma le aspettative rispetto alla forza lavoro ECEC sono irrealistiche: ci si aspetta che gli insegnanti si prendano cura dei bambini, siano educatori, amministratori, infermieri, assistenti sociali, diano consigli ai genitori e al tempo stesso aiutino le giovani menti a formarsi. I dati dimostrano che i contesti ECEC che promuovono l'inclusione e la qualità dell'assistenza per gli alunni più piccoli aiutano anche gli educatori ad avere sicurezza nella loro professione e nelle loro capacità.
Un'inclusione significativa coinvolge equipe di esperti che sostengono le famiglie e i bambini in un approccio "una famiglia - un piano" dalla nascita all'ingresso nell'ECEC, per tutta la prima infanzia e oltre. I servizi coordinati attraverso i settori della sanità, dell'istruzione e dell’assistenza sociale hanno le migliori possibilità di accrescere la qualità della vita dei bambini con disabilità o bisogni complessi e delle loro famiglie e il benessere degli educatori che li assistono.
Questo approccio ha aiutato bambini come Silvia di tre anni in Bulgaria ad accedere a un’esperienza inclusiva di ECEC.
Per una reale inclusione nella scuola dell’infanzia, ci deve essere un sistema di supporto per gli educatori, per fornire loro informazioni, formazione e rassicurazioni in modo che migliorino capacità, salute mentale e benessere. Ciò si può ottenere attraverso politiche che promuovano condizioni di sostegno all'insegnamento, un solido sistema di gestione dell'ECEC, una leadership che promuova la collaborazione, la cultura della cura e opportunità di qualità per la formazione e per lo sviluppo di competenze pertinenti, stretti legami con le famiglie e le comunità e la fornitura di supporto specializzato che utilizzi il centro ECEC come base per coinvolgere i bambini e i loro educatori.
L’UNICEF sta lavorando nei paesi europei sul programma Child Guarantee Phase III. Ciò ha portato all'avvio di Together from the Kindergarten (Insieme dalla scuola dell’infanzia) in Bulgaria, che ha introdotto l’inclusività nell’educazione della prima infanzia attraverso un approccio che coinvolge tutta la scuola per rafforzare i meccanismi di sostegno e il contesto locale. Una parte vitale di questo lavoro ha incluso il sostegno agli insegnanti stessi, il rafforzamento delle loro conoscenze e capacità e la presenza di esperti a supporto degli insegnanti nel loro lavoro quotidiano. Tramite questo modello gli educatori comprendono meglio i bisogni dei bambini e possono aggiornare le loro pratiche di conseguenza. Traggono anche vantaggio dalla condivisione delle responsabilità, dalla consulenza e dall’assistenza ricevute su casi complessi e da un maggiore sostegno in classe. Ciò si concretizza in un miglioramento del benessere degli educatori e in pratiche più inclusive.
Quale modo migliore per assicurarci di dare la migliore attenzione ai nostri bambini se non dando la migliore attenzione a chi si prende cura di loro?
In qualità di consigliere regionale dell'UNICEF, Ivelina Borisova fornisce leadership programmatica nello sviluppo della prima infanzia in Europa e in Asia centrale. Con una vasta esperienza sul campo, Ivelina ha precedentemente lavorato come responsabile globale dell'UNICEF per la tutela dell’educazione della prima infanzia e le partnership correlate e come responsabile per l’impatto e le innovazioni per lo sviluppo della prima infanzia presso Save the Children. Ha un dottorato in Sviluppo Umano e Istruzione conseguito presso l'Università di Harvard.
Additional information
-
Education type:Early Childhood Education and Care
-
Target audience:Government staff / policy makerHead Teacher / PrincipalStudent TeacherTeacherTeacher Educator
-
Target audience ISCED:Early childhood education (ISCED 0)